"Mangiare, dormire e nuotare: è tutto quello che so fare".
E si vede. Anche a tavola il fulmine acquatico di Baltimora non è secondo a nessuno e si impegna fin dalla colazione, un pasto in cui si inseriscono uova, formaggio, lattuga, pomodoro, cipolle fritte, maionese, fiocchi d'avena, pane tostato zuccherato, frittelle al cioccolato e caffé; una lista che solo a leggerla lo stomaco ti si chiude a doppia mandata.
Dopo l'allenamento mattutino, Phelps si concede mezzo chilo (500grammi!) di pasta ben condita, cui si aggiungono - tanto per rimanere di bocca buona - due panini con prosciutto, formaggio e la solita maionese. Una bibita energetica da mille calorie e siamo di nuovo in vasca a bruciare.
A cena, infine, un altro mezzo chilo di pasta, questa volta affiancato da una pizza, giusto per andare a dormire tranquilli al termine di una giornata di fatiche. Già, la fatica, perché senza dubbio una simile quantità di cibo è inconciliabile con una vita da atleta se non contiamo le cinque ore di allenamento cui ogni giorno Phelps si sottopone, uno sforzo - di muscoli e di stomaco - che sembra proprio dare i frutti sperati. Con panna?
Il fenomeno statunitense ha reso nota la sua dieta sovrumana: 12.000 calorie di cibo che vengono bruciate dalle classiche 30 ore di allenamento settimanali. I risultati si vedono in acqua...
Una linea figlia di zucchero, cioccolato, uova, pasta e allenamenti, tantissimi allenamenti. Michael Phelps, il più grande atleta della storia delle Olimpiadi, ha svelato la sua dieta in un'intervista alla Nbc, specificando che in una giornata normalmente consuma circa 12.000 calorie, una quantità sei volte superiore alla media di un maschio adulto.
Per chi se lo stesse domandando, no, noi non mangiamo calorie, mangiamo macronutrienti: le proteine che sono principalmente un substrato plastico,ed i due substrati energetici, carboidrati e grassi. Tutti e tre i substrati sono presenti in vari quantitativi nel nostro cormo, lo compongono insieme ad acqua e minerali. E da questi depositi noi prendiamo le energie per far compiere al nostro corpo il lavoro che gli richiediamo, spendendo energia.
Se l'energia che introduciamo è inferiore al necessario, utilizzeremo scorte e dimagriremo
Se l'energia che introduciamo è invece superiore al necessario, accumuleremo energia per i momenti di crisi.
Il lavoro che facciamo, l'energia necessaria, si contano in Joule, che per convenzione si contano in calorie, in entrata ed in uscita, solo per facilitare i calcoli. Non sono tutto, ma non sono neanche niente, in medi stat virtus (ma chi non lo vuole capire, da una parte e dall'altra, non lo capirà mai, perchè la volontà non è sinonimo di capacità)
Come per la temperatura: d'estate a 40 °C (centigradi) , voi sentite i gradi? NO, sentite l'energia termica, i gradi sono una unità di misura convenzionale, come le calorie, i joule, ed anche i grammi (al posto del numero di molecole)